martedì 22 novembre 2011

I KAKI

GIardino naturale: i caki, ovverosia quando l'autunno si tinge d'arancio.



I bellissimi frutti dell'albero di cachi. Foto di Andrea Mangoni.

Passeggiando lungo le strade di tante zone rurali della nostra provincia, tra ottobre e novembre, si può restare letteralmente incantati ad osservare gli alberi di cachi, ricchi e quasi opulenti di tondeggianti frutti arancioni. Sembrano dei monumentali alberi di Natale, iniziati ad addobbare con troppe settimane d'anticipo ed improvvisamenti abbandonati a sè stessi a metà dell'opera. Spesso questi monumenti all'abbondanza sono accompagnati da un coro vivace di uccelli estremamente lieti: merli, tordi e storni infatti vanno pazzi per questi grandi frutti, quando sono maturi, e spesso li svuotano letteralmente della polpa, a volte lasciando attaccato al picciolo solo uno scampolo arancio di buccia.


I cachi (Diospyros kaki) sono un frutto proveniente dalla Cina, e appartenente alla famiglia delle Ebenacee; giunto in Europa verso la metà dell'ottocento, era comunque già stata diffusa in Giappone, dove godeva di grande popolarità, tanto da farlo diventare elemento di favole e racconti popolari come la storia della guerra tra il granchio e la scimmia. Presenta numerose cultivar, che si distinguono per le qualità dei frutti al momento della raccolta. La coltivazione è semplice su qualunque terreno, e la pianta non necessita di alcun intervento antiparassitario, sebbene al momento dell'impianto risulti sensibile alla presenza di nematodi nel terreno. Le varie cultivar si propagano per innesto a corona o a spacco. I frutti acerbi sono terribilmente astringenti e se mangiati danno la sensazione di avere "la bocca legata"; per accellerare la loro maturazione si possono porre vicino a delle mele, che rilasciando etilene ne accelerano il processo di ammezzimento. I frutti, divenuti eduli per supermaturazione, sono una vera miniera: sono infatti ricchi di vitamina C, betacarotene, potassio, zuccheri; a questo stadio sono lassativi, non più astringenti. Sono alberi che dovrebbero trovar posto in qualunque frutteto annesso ad allevamenti biologici di avicoli, in quanto forniscono eccellente ombra in estate ed ottimi frutti in inverno per i nostri amici volatili; allo stesso modo possono essere impiegati agevolmente nel birdgardening come punto d'attrazione per i piccoli uccelli nella cattiva stagione. In entrambi i casi potete provare a piantare, vicino all'albero di cachi, qualche cespuglio di ribes rosso, che offrirà la propria frutta in estate.


Un albero di cachi. Foto di Andrea Mangoni.




Io, lo devo ammettere, impazzisco per i cachi freschi. E' probabilmente la consistenza della loro polpa,è uno dei  miei frutti preferiti. E' per questo, quindi, che voglio piantare, il prossimo anno, un alberello di cachi mela, o pomi cachi, come vengono chiamati da noi: si tratta di una varietà che ha una polpa dalla consistenza e croccantezza simili a quella della mela ma col gusto appunto del cachi, non astringenti alla raccolta, e con cui per di più si possono preparare deliziose torte proprio come si farebbe con le mele vere. Insomma una pianta dalle mille risorse, non ultima la grande bellezza che la rende un faro di colore in una stagione come questa che ne avrebbe davvero sempre bisogno.



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